lunedì 26 maggio 2008

maria cristo


mary christ mischiato ad un'estetica post- hardcore,il tutto visto dalla magnificenza noise. l'aria fumosa e il non sentirsi a casa.il nome del locale è un numero e non verrà mai menzionato;nemmeno il luogo se è per questo.la città e le sue paranoie riflettono a pieno il marasma salino del mare, la pazzia della gente che vorrebbe essere altrove.due luci una accanto all'altra, al centro davanti ai quattro membri fondatori.una rossa voragine e l'altra blu, semplice. l'inizio precipitoso è annunziato da una voce rauca che urla e sbraita. e poi la precipitosità iniziale di un chitarra nuda e flebile, sola che da sola ipnotizza e non finisce da nessuna parte, mai sentito perchè mai provato.un cenno con la mano e tutti si precipitano,la gente non capisce e il rumore travolge, non serve a nulla maneggiare con cura la chitarra, tutto questo è ipocrisia.tutto si sussegue e tutto freme, le canzoni non hanno titoli, le loro perlomeno,e i suoni si violentano tra di loro, non si separano mai come incesti.non canta verso il pubblico, ma girato, non è una presa di posizione, ma un umiliarsi e prendere per mano tutti, tutti i pochi presenti.il suo viso non si vedrà mai, la loro forza sta forse nella non riconoscibilità delle parole, sputate a malapena e irriconoscibili, ma il suono, questo si sfiora melodie celestiali, autentiche, le intuisci e poi ti sparano dritte,tra gli occhi, dove tutto rimane impresso.la luce va e viene, come le poche persone, sfiduciate e svirgolettate,un attimo di pace eterea e la diapositiva dopo ti costringe a toccarti gli occhi.le cover sono tante,gli omaggi sentiti ma mai nominati, per non violentare e insudiciare la loro maestria, la maestosità di quelle poche ma intense citazioni.il nome del gruppo non viene riportato, anzi sì..con cura e leggiadria e tutti sconvolti, non capendo niente e con sufficienza se ne vanno, borbottano per l'unica cosa vera forse, il resto è chiaro per loro non conta, il luogo era ostile e faceva i brividi, era sporco ma il suono che da rumore infernale rimpicciolisce, è giallo cenere e diventa caldo il cadavere, questo no non è stato capito, le parole non servono, se non biascicate, il commento è superfluo, e loro se ne vanno con gli occhi socchiusi, gli antagonisti della serata sono stati maltrattati da l'unica cosa che non serve e deve essere zittita la PAROLA.finzione o realtà?ciò che conta è l'intenzione, il provarci.ancora riecheggiano tra di noi le loro parole, mai sentite prima,eccole: noi siamo i mary christ e voi non siete un cazzo..

4 commenti:

stefano ha detto...

mi sa che il tuo è il blog che mi piace di più, o qualcosa del genere

Anonimo ha detto...

oggi ho visto su un sito che regalavano un paio di biglietti per Mark Lanegan tipo il 31 a Bologna e l'1 a Torino..dici che una botta di culo una volta tanto no?

Anonimo ha detto...

Ma ti droghi?

l'idiota ha detto...

probabile,ma non ne sono sicuro.